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IL CASTELLETTO

2001 - Vicenza

EDIFICIO COMMERCIALE DIREZIONALE E AD USO ABITATIVO

La scelta del nome per questo edificio è mutuata dalla storia della via in cui sorge. 

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Nel secolo scorso sorgeva in quel lotto proprio un piccolo castello in stile Liberty. Edificio che ebbe un suo nobile utilizzo diverse decadi prima, ma che ormai era in completo disuso e ormai allo sfascio. Il committente quindi non potè che optare per la sua demolizioni, la quale portò anche polemiche in città, e incaricare lo il nostro studio di progettare una nuova costruzione.

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Un gioco di scomposizioni ed incastri che caratterizza l’edificio si sviluppa longitudinalmente affacciandosi alla strada statale che collega Vicenza a Verona.

 

La tensione controllata, animata dalle coperture curve che quasi si infrangono contro le nuvole, raggiunge il massimo livello nell’estensione verticale di una parte del complesso.

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Sporgenze, aggetti, rientranze che, unitamente alla sapiente scelta dei materiali, danno forma ed unità all’organismo che “vibra” e si inclina come mosso da una leggera brezza.

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La trasparenza filtrata dai brise-soleil cementizi del fronte principale e da quelli metallici, che proseguono cingendo tutto il complesso, evidenzia le zone adibite a residenza.

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Un’intimità giocata sulle diagonali e sulle curve - che “esplodono” nel retro per catturare la luce, contraddicendo il verticalismo delle opposte conclusioni - rende vitali i volumi scanditi dall’inquietudine delle notazioni di falda.

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Edificio-castelletto-studiofaresin-vicen
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Il rivestimento è interamente di pezzi del Marmo Grolla di Chiampo (VI). Una maglia disegnata ex novo e ripetuta infinite volte. 

La parte pubblica dell’edificio è scandita orizzontalmente da una composizione marmorea bicromatica, interrotta da irregolari e ampie asole che assecondano l’inquieto ondeggiare della copertura.

 

La molteplicità delle soluzioni esterne, che pure collaborano ad un tutt’uno equilibrato, si placa lievemente negli interni, in cui eleganti ed essenziali segni contribuiscono ad organizzare la fruibilità degli spazi.  

Pubblicazioni: L’architettura cronache e storia, 583

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